UZBEKISTAN, NEL PAESE DI TAMERLANO 7-14 APRILE 2023


06/05/2023

Descrizione

UZBEKISTAN – NEL PAESE DI TAMERLANO

– Venerdì 7 aprile nel primo pomeriggio siamo partiti versi l’aereoporto di Venezia accompagnati da Antonella; dopo aver fatto tappa ad Istambul per cambio aereo, siamo arrivati al mattino dell’otto a Tashkent dove ci aspettava con un sorriso la nostra guida, il giovane Doston, che ci ha accompagnati in albergo per la colazione e un po’ di riposo. Rilassati siamo partiti per il pranzo in un bellissimo ristorante all’aperto in mezzo al verde, dove abbiamo incominciato ad assaggiare il cibo uzbeko con l’immancabile pane tipico, il Nam, di forma rotonda con dei disegni al centro.
Dopo il pranzo visita della città molto pulita e ricca di verde e di fiori. Abbiamo visto la piazza Hazrati-Imam che è una delle più antiche dell’asia centrale, un luogo di culto dove sono conservati: il mausoleo, la madrassa, e la vecchia moschea in cui si trova un interessante museo del Corano che contiene uno dei sette Corani più antichi.
Continuando la scoperta della città ed immergendoci in questa realtà abbiamo visitato il mercato agricolo ricco di colori e spezie, abbiamo assaggiato il succo di melograno, per tutti noi è stata una bellissima esperienza sia visiva che olfattiva.
Breve storia di Tashkent: la città ha origini molto antiche 5-3 secolo AC, nel 1865 venne annessa all’impero Russo, dopo la caduta degli Zar entrò a far parte dell’Unione Sovietica. Durante la seconda guerra mondiale vi vennero trasferite molte industrie provenienti dalle città occupate dalla Germania nazista, il 25 aprile 1966 fu colpita da un violento terremoto che lasciò oltre trecentomila persone senza casa. Il primo settembre 1991 l’Uzbekistan dichiarò la sua indipendenza e Tashkent la sua capitale. Alla fine delle visite cena in un ristorante locale.

– Domenica di Pasqua 9 aprile al mattino presto con un treno ad alta velocità partiamo per Samarcanda, vedendo dal finestrino paesaggi rurali e molto coltivati. Arrivati in stazione ci accoglie una forte pioggia, abbiamo indossato capi più pesanti e ci siamo immersi subito nella visita di questa meravigliosa città. La piazza Registan baricentro di tutte le carovane, composte anche di migliaia di dromedari, sulla via della seta; con le bellissime madrasse dalle maioliche blù. La città che in lingua Sogdiana significa “fortezza di pietra” è praticamente al centro dell’Eurafrasia, si trova a 702 metri di altitudine, e crocevia di culture. Dal VI al XIII secolo la città conobbe l’invasione araba che convertì la popolazione dal Zoroastrismo all’Islam. Da questa città passò anche Marco Polo che la descrisse così “Samarcan è una nobile cittade, e sonvi cristiani e saracini”. Nel 1370 Amin Temur (il Tamerlano) decise di rendere Samarcanda una città stupenda, infatti la sua bellezza lascia senza fiato, e grazie alle descrizioni e alle barzellette scherzose della nostra guida Doston abbiamo potuto osservarne tutti i piccoli particolari, bisogna anche dire che il gruppo è stato molto compatto e molto interessato a tutto quanto veniva detto; a pranzo Doston ci ha portati in un ristorante dove abbiamo mangiato il PLOZ piatto tipico uzbeko, composto da riso, carne, e verdure. Altra visita interessante è stato il grande osservatorio astronomico di cui restano imponenti tracce sulla collina, fatto costruire dal nipote di Tamerlano Ulug-Bek.
Nel XVI secolo gli Uzbeki spostarono la capitale a Bukhara e per Samarcanda iniziò un lento declino. Alla sera grazie a Doston siamo riusciti a vedere la grande piazza illuminata da mille colori, uno spettacolo davvero suggestivo.

– Lunedì 10 aprile ci vede in partenza per Bukhara dove lungo il percorso visitiamo Shahrisabz città natale di Tamerlano, dove si trova il palazzo estivo o “palazzo bianco”; progettato come la più grandiosa opera è visibile da molto lontano, bellissimo, decorato con preziose maioliche. Aveva due torri alte 65 metri con mosaici blù, bianco, e oro, che regnanti successivi tentarono di abbattere, ora rimangono i ruderi alti circa 40 metri. Dopo aver visitato vari mausolei tra cui quello del figlio prediletto di Tamerlano, proseguiamo per Bukhara che è dal 1993 patrimonio Unesco.
Al mattino dell’undici la nostra guida, sempre pronta e sorridente, ci accompagna a vedere questa città importante sulla via della seta, dove la vita ruota attorno alla piazza Lab-i Hauz con i negozi, caffè, minareti, e madrasse. A Bukhara oltre la visita alle Moschee abbiamo visto il minareto Kalyan che fu certamente alla sua costruzione l’edificio più alto dell’asia centrale, poi visitando il museo di Avicenna (Ibm Sina) la guida ci illustra la sua figura molto nota in tutto il mondo, è considerato il padre della medicina moderna. Dopo il pranzo fatto sempre il locali caratteristici, in questo caso una Madrassa, visitiamo il bazar dove assistiamo alla tessitura dei tappeti e vediamo delle sete bellissime e impalpabili. Al pomeriggio assistiamo ad una sfilata di moda con spettacolo folcloristico in una piazza soleggiata. Continuando la visita, da un artigiano assistiamo ad una esibizione di marionette di sua produzione, per poi passare ad ammirare ceramiche, coltelli particolari, e vari strumenti musicali. Per finire entriamo entriamo in un laboratorio di miniature, una più bella dell’altra, con negli occhi tutta questa bellezza di colori e suoni finiamo la serata con la cena dove alla fine viene servito il té seguendo un consolidato rituale: si versa un po’ di té in una tazza per tre volte, si rimette nella teiera dicendo le tre parole magiche “LOI – MOI – CIOI”, cosi diventa il té più buono mai bevuto. Nostra considerazione: in tutte le città visitate si nota tanta presenza di verde e persone incaricate che puliscono con scope tipo saggina molto corte.

– Mercoledì 12 aprile partenza per Khiva attraversando il deserto, lungo il viaggio con un strada abbastanza dissestata, che ha messo alla prova la bravura del nostro autista, notiamo come stà cambiando l’architettura delle case. Mentre nella zona di Bukhara ci sono le porte d’ingresso delle abitazioni grande come portoni, intagliate e diverse tra loro, nella zona di Khiva tante abitazioni sono fatte ancora di argilla e paglia. Pausa pranzo in mezzo al deserto e nel pomeriggio arriviamo a Khiva dopo aver attraversato campi di cotone e frutteti. Antica capitale della Corasmia e del khanato di Khiva, secondo il mito sarebbe stata fondata da Sem figlio di Noè. La passeggiata serale nella parte storica tutta illuminata, e raccolta dentro le mura con le sue porte maestose, è molto suggestiva. Il giorno dopo cominciamo a visitarla ed a immergerci tra i suoi vicoli ricchi di storia con il minareto tozzo “Kalta Minor” dai bellissimi colori, Khiva è stato il primo sito nel 1991 a essere patrimonio Unesco dell’Uzbekistan. Dopo il blù di Samarcanda, il marrone di Bukhara, il turchese di Khiva è una meraviglia. Altra bellezza è la moschea Juma con le sue 218 colonne lignee, visitiamo anche il muso di Mahamud Pahlavon poeta e lottatore leggendario, di cui Doston ci racconta la leggenda, che divenne il santo patrono di Khiva ed il giardino e la sua tomba sono decorate con le piastrelle piu belle di Khiva. Questo viaggio da Taskent a Khiva, passando da Samarcanda e Bukhara, è stato un crescendo di bellezze, una città più suggestiva dell’altra. Il giorno della partenza per il rientro una sorpresa, il nostro aereo anziché al mattino veniva spostato alla sera. La nostra accompagnatrice Antonella e la guida Doston hanno preso in pugno la situazione in modo ammirevole e così abbiamo trascorso un’altra giornata a Khiva riuscendo anche a salire sulla torre che il giorno prima era chiusa perché si stava girando un film storico. In questo modo abbiamo visto questa magnifica città dall’alto e fare un ultimo giro tra i suoi vicoli e minareti. Il rientro è stato un po’ movimentato ma sempre grazie ad Antonella siamo tornati con dei bellissimi ricordi di questo paese e della sua gente.

Pronti per un prossimo viaggio e altre meraviglie.

Adelina Gatti

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